Di sicuro Abrams sorprende senza accumulare segni epiteti o rimasugli di un’estetica precedentemente elaborata da altri. Affascina andando oltre il gioco sottile della elaborazione intorno alla fine del concetto classico di Mito, su cui si fondava il terzo Star Wars lucasiano. Abrams in questo senso illumina zone d’ombra e offre una visione paratattica della prospettiva seriale decantata dal modello Star Trek (per altro sempre noiosissimo e inconcluedente). La serialità viene incorporata in un action robusto e senza dubbio western. La performance di Eric Bana (attore annullato e perfettamente reintegrato nella scissione tra umano e post-umano della saga) evidenzia la monumentalità del progetto abramsiano. Se la fantascienza resuscita in 120 minuti di spettacolo artefatto e illuminista (come vuole l’estetica illuminista del Nolan di “The prestige“) si deve credere che sia già nato un Autore.
Star Trek di J. J. Abrams
Kirk e Spock tornano a guidare l'Enterprise contro la temibile flotta dei Romulani.
Diretto da: J.J. Abrams
Genere: fantascienza
Durata: 127'
Con: Chris Pine, Zachary Quinto
Paese: USA, DEU
Anno: 2009
Forse è un capolavoro. Quello che si ha di fronte è senza dubbio una rimodulazione di un immaginario senza l’immaginario di riferimento. L’intervallo caleidoscopico di forme e ingranaggi che ruotano indietro nel tempo. La centrifuga uraniana contundente di un modello elettrolitico di cinema in progress. La fromea iperbolica di una magma che ha ridotto la forma ad un teorema ibrido e mai diretto a senso unico.