Little Sister

Giappone, tempo presente. Le tre sorelle Kouda, ricevono la notizia della morte del padre, che le aveva abbandonate quindici anni prima. Yoshino e Chika rimangono fredde, mente Sachi è l’unica ad addolorarsi per la perdita. Nonostante la riluttanza, presenziano al funerale, dove conoscono Suzu Asano, la loro sorellastra.
    Diretto da: Hirokazu Kore-eda
    Genere: drammatico
    Durata: 128
    Con: Haruka Ayase, Masami Nakasawa
    Paese: GIAP
    Anno: 2015
6.9

Il regista e sceneggiatore giapponese Hirokazu Kore-eda è solito studiare le dinamiche familiari nei suoi film, e non si risparmia nemmeno questa volta offrendoci con il suo ultimo film, Little Sister (Unimachi Diary) un ritratto sincero e concreto di quattro sorelle. Temi come il perdono, il lutto, e la crescita di persone giovani, già affrontati meravigliosamente in opere come Still Walking (Aruitemo aruitemo, 2008) e Father and Son (Soshite chichi ni naru, 2013), sono qui rielaborati e filtrati alla luce di un’esperienza prettamente femminile. Con il garbo e la leggerezza ci porta per mano nel loro microcosmo dove si sistema la carta da parati in una casa tradizionale giapponese, si prepara il liquore grazie all’albero di prugne e si rende tributo agli avi. Una realtà non così recondita ma aperta a diverse attività con l’ambiente circostante, il quale è fonte di eventi nefasti e sfide da affrontare, ma anche occasione di crescita, specie per la nuova arrivata. Proprio nell’antica e spaziosa casa le giovani si fanno forza a vicenda ognuna con i propri mezzi e il proprio carattere.

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Kore-Eda non indugia sulle loro sofferenze, ma mette in luce la loro caparbietà e forza d’animo. Non c’è una singola scena che risulta fuori posto o sia incoerente con il resto dell’opera stessa. Tutto il percorso relazionale del quartetto si canalizza verso lo splendido finale e la dichiarazione d’amore reciproca.
Un gruppo di sorelle, oggetto dello studio del regista, è stato trattato nel 2015 anche nel film turco Mustang di Deniz Gamze Ergüven, ma se in questo è il dramma a manifestarsi potentemente sulle ragazze, in quello di Kore-Eda è il concetto di unione familiare. Tra le attrici emergono sul resto del cast per peculiare talento e bellezza Haruka Ayase, la forte e serissima sorella maggiore, e Suzu Hirose, la nuova arrivata.
Basato sul manga Umimachi Diary di Akimi Yoshida, e in concorso allo scorso Festival di Cannes, Little Sister emoziona e convince perché attrae per la sensibilità e dolcezza con le quali racconta vicissitudini familiari così pure, ma anche comuni.

A proposito dell'autore

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A 12 anni L'uomo che sapeva troppo (1956) di Hitchcock le ha cambiato la vita, arricchendola di emozioni cinefile quotidiane di qualsiasi natura. Non potrebbe vivere senza la musica di Bach e di Bob Dylan, ma anche della filosofia di Hegel. Legge poesie tutti i giorni per buona abitudine. Ma studia anche Giurisprudenza per la passione per tutto ciò che é di natura giuridica. Ha collaborato per Giornale Apollo, e collabora per CineCaverna.