L'arte di vincere

Il general manager di una squadra di baseball deve fare i conti con un budget ridotto all'osso: solo le squadre ricche possono ambire a fare un grande campionato. Ma l'incontro con una giovane laureato gli farà conoscere le meraviglie di una nuova scienza applicata allo sport: la sabermetrica.
    Diretto da: Bennett Miller
    Genere: drammatico
    Durata: 133'
    Con: Brad Pitt, Jonah Hill
    Paese: USA
    Anno: 2011
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Billy Beane (Brad Pitt) è il general manager degli Oakland Athletics, una buona di squadra di baseball priva delle disponibilità economiche che hanno, ad esempio, i New York Yankees. Quando, al termine della stagione del 2001, Billy vede andare via i giocatori più significativi della squadra, decide di assumere un giovane laureato a Yale, Peter Brand (Jonah Hill), esperto nel moneyball, una teoria economica basata sulle statistiche nel baseball, che nessuno prima di Billy aveva mai preso in considerazione.

Questa è in sintesi la trama de L’arte di vincere, film del 2011 diretto da Bennett Miller (Truman Capote A sangue freddo, 2005) e sceneggiato da Aaron Sorkin (The Social Network, 2010), candidato nel 2012 a 6 premi Oscar, incluso miglior film. La pellicola non è una semplice parabola sullo sport; infatti, le scene sul campo sono in realtà pochissime. Il vantaggio è evidente: chi è completamente a digiuno di baseball non ha difficoltà a seguire la trama.
Il regista, infatti, cercando di costruire un film più universale possibile, si mostra più interessato a descrivere le dinamiche dietro le quinte, che in ogni sport hanno forti ripercussioni sul campo ed arrivano a determinare le vittorie e le sconfitte: in L’arte di vincere si parla di baseball, ma avrebbe potuto trattarsi benissimo di calcio o di rugby.
Attraverso questo sguardo universale, la storia messa in scena è, comunque, la più classica storia di sconfitta e redenzione, come solo lo sport sa regalare. Billy Beane è, infatti, un ex giocatore di baseball, che a diciannove anni rinunciò alla borsa di studio per Stanford per entrare nei New York Mets, ma, valutato male dagli scout, ebbe solo stagioni disastrose.
Nel ruolo di general manager, si trova costantemente a combattere con la Direzione per avere qualche spicciolo in più e comprare giocatori decenti. Quando incontra Peter Brand, la sua prospettiva cambia. Crede fermamente nel suo progetto, fa in modo che l’allenatore della squadra segua le sue indicazioni, e alla fine porta a casa il risultato.
Brad Pitt interpreta egregiamente un personaggio solo e pieno di rabbia repressa, che trova finalmente il modo di avere la sua rivincita, entrando nella storia del baseball, non come giocatore, come aveva un tempo sperato, ma come primo general manager ad aver applicato il moneyball.
Dal canto suo, Peter Brand, interpretato da Jonah Hill, qui alla sua prima nomination all’Oscar, è un giovane laureato al quale, ovviamente, nessuno dà credito. Billy Beane gli dà fiducia importanza e il ragazzo trova il suo riscatto o, più semplicemente, il suo posto nel mondo.