Non è un paese per vecchi

Llewelyn Moss trova per caso una valigetta piena di soldi, refurtiva di un colpo andato male. Il killer Anton Chigurh lo segue e pur di riavere indietro la valigetta compirà una strage.
    Diretto da: Joel, Ethan Coen
    Genere: noir
    Durata: 122
    Con: Josh Brolin, Javier Bardem
    Paese: USA
    Anno: 2007
7.6

Con i Coen non si deve correre il rischio di prendere l’opera guardando le psicologie dei personaggi, perché il lavoro, lo “studio” è tutto di testa e niente viene lasciato lì sulla scena come elemento di secondo ordine. I Coen sono dei cineasti riflessivi e strutturalisti, il paesaggio di No country for old man è là per ribadirlo: solo schegge di immaginario. Il silenzio domina e viene interrotto solo da forme di violenza scheggiate ed autonome. Il mosaico che prende corpo procede attraverso un accumulo stilizzato e porta la tensione ai livelli di Blood simple per poi terminare nel finale a chiasmo.

Come si è detto, No country for old man è uno studio e va servito ad un pubblico probabilmente già idoneo ad interpretare la ballata maccarthiana di fondo.
Comunque un incontro tra i cineasti di Minneapolis e il narratore della violenta e desolata frontiera americana ha prodotto un film che racchiude in sé allo stesso tempo l’umano e l’analitico, il sangue e l’umana disperazione di ogni giorno. Che il killer di Bardem sia fuori di testa è una consuetudine dettata dal tempo che scorre al contrario. I Coen lo affermano in maniera del tutto circolare, istantaneamente riescono a raffigurare il male per poi liberarlo in faccia allo spettatore.

A proposito dell'autore

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Classe 1981, co-fondatore di CineRunner, ha iniziato come blogger nel 2009, ha collaborato con Sentieri Selvaggi. I suoi autori feticcio sono Roman Polanski e Aleksandr Sokurov. Due cult: Moulin Rouge (2001) e Scarpette Rosse (1948).