Ridursi a fare cinema, o semplicemente un film-evento, usando i rimasugli dell’immaginario. Matt Reeves è stata l’unica scelta a disposizione dei produttori dopo Tim Burton e Christopher Nolan, il regista di Cloverfield, lo yes man di J. J. Abrams. Almeno Burton e Nolan avevano una carta d’identità di tutto rispetto. Rispettivamente Pee Wee’s Big Adventures e Beetlejuice il primo, Memento e The prestige il secondo. La produzione per il Batman del nuovo decennio ha potuto fare i conti solo sul trio Reeves Pattinson Kravitz, per parlare alle nuove generazioni.
Le nuove generazioni non erano comunque a digiuno di Batman. Si presuppone che anche. ragazzini ta i 18 e i 25 anni conoscano a memoria il primo Batman del 1989 e Il cavaliere oscuro. Ebbene questo nuovo Batman non può contare su nuove maestranze di livello e si deve affidare a quel poco di immaginario poliziesco che è rimasto in circolazione. Difatti, l’unico veramente in parte di tutto il cast è Jeffrey Wright, nei panni del commissario Gordron. Per il ruolo dell’enigmista viene scelto lo spento Paul Dano, che fa la stessa fine del Rami Malek di No Time To Die, ovvero l’evanescenza allo stato puro.
Il lavoro sulle riprese compiuto da Reeves ricorda da vicino quello di Cloverfield, l’unica cosa che manca è il mal di testa da camera a mano. Per il resto siamo alle consuete beghe razziali, già perché Zoe Kravitz è la seconda Catwoman nera dopo Halle Berry e ovviamente se la prende con il padre, perché nella Hollywood odierna va di moda che la figlia uccida il padre. Anche il nuovo sindaco di Gotham è donna ed è nera, tanto per far capire quanto i tempi siano cambiati nel nuovo sistema. Per il resto, Pattinson è totalmente monocorde ma è il suo mantello da Batman che deve parlare per lui e almeno un paio di volteggi li assicura.
Forse l’unico mistero riguarda la durata. Il cavaliere oscuro e Il cavaliere oscuro il ritorno andavano oltre le due ore e mezza, quindi non si poteva fare altrimenti. Ma i film di Nolan, militarizzati e testosteronici quanto si vuole non sono paragonabili a questo. Nolan era capace di costruire uno spettacolo, sapeva valorizzare il budget. Reeves è stata una scelta disperata da parte della produzione? Davvero non c’era nessun altro regista per il nuovo Batman? Ma questi sono i tempi del Mandalorian, l’ultima creazione Disney andata su piccolo schermo.