Bad Luck Banging or Loony Porn

Nella Romania odierna sconvolta dalla pandemia da virus cinese, l’insegnate Emi si trova nei guai dopo che un video amatoriale erotico, in cui ha avuto rapporti sessuali con suo marito, viene caricato nei siti erotici gratuiti.
    Diretto da: Radu Jude
    Genere: commedia grottesca
    Durata: 106
    Con: Katia Pascariu, Claudia Ieremia
    Paese: Rom
    Anno: 2021
6.5

Oscenità e furore? Provocazioni doc, autoriali, misoginia, una società ridotta ad un cumulo di macerie morali? Degrado a 360°? Ciò che si prefigge di essere normale non corrisponde più a quello che era definito normale anni o decenni fa. Il mondo cambia, le usanze divengono altro rispetto agli insegnamenti dei maestri e ciò che si definisce “etico” non è più soggetto ad una morale precostituita. La cosa sicura è che le regole su cui si fonda la società devono o dovrebbero restare immutate, nonostante il cambio dei costumi e dei gusti. La premessa è doverosa davanti all’evidenza di un film che scompagina miti, teorie e leggende sul cosa e come si può e non si può mostrare.

In Bad Luck Banging or Loony Porn di Radu Jude, Orso d’Oro per il miglior film al Festival di Berlino 2021, nella visione casalinga (su grande schermo sarebbe stata un’esperienza molto più forte e violenta, forse insostenibile, per chi non ha avuto esperienza di quando i cinema proiettavano film a luci rosse) si viene subito travolti dalla scena iniziale e viene il dubbio di aver preso il file sbagliato, la sensazione del falso d’autore è forte. Poi, passata la tempesta iniziale, inizia tutto un altro film e l’autore di Aferim! (2015, miglior regia a Berlino 2015 e mai arrivato in Italia, anche perché erano tutti lì a incensare il solito Panahi d’impegno civile e il Larrain accusatore con dito puntato) e Anime cicatrizzate (2016) riemerge.

Quello che ne viene fuori è un film calato nel presente, ambientato nella Romania piegata dal virus cinese. E si vedono le mascherine, i cinema chiusi, le discussioni in farmacia su fatti tremendi cui si cerca di dare una spiegazione plausibile. L’insegnante protagonista del film ha girato un video erotico amatoriale insieme al marito. Il file caricato su un sito specializzato è stato trafugato da un utente e caricato nei siti erotici gratuiti. Conseguenza finale: in molti lo hanno visti e giudicano l’insegnante una donna di facili costumi, per non dire di peggio.

La trama raccontata così non dice nulla, perché lo stile di Radu Jude rasenta la perfezione. Non ci sono von Trier, Dolan, Gaspar Noé, Almodovar. Non ci sono ammiccamenti pruriginosi, scandali a buon mercato, provocazioni fatte per abbattere chissà quale culto religioso o etica. Niente di tutto questo. E’ la satira che i Monty Python tentarono di fare negli anni ’80, con scarso successo. I Monty Python facevano film pieni di sketch che non si tenevano insieme. Invece i siparietti montati dal rumeno Jude si tengono insieme a meraviglia. Tutto il film è pieno di dettagli e frammenti che rendono l’operazione un saggio sull’immagine, una catalogazione delle usanze culturali rumene (che potrebbero benissimo assomigliare a quelle del resto d’Europa), viene raccontato un paese cattolico, maschilista, antisemita dove le regole basilari della società devono restare integre nonostante i richiami dell’odiernità sconvolgano spesso la situazione.

A proposito dell'autore

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Classe 1981, co-fondatore di CineRunner, ha iniziato come blogger nel 2009, ha collaborato con Sentieri Selvaggi. I suoi autori feticcio sono Roman Polanski e Aleksandr Sokurov. Due cult: Moulin Rouge (2001) e Scarpette Rosse (1948).