The Homesman

Nel selvaggio west, tra le praterie più desolate, l'insegnante di scuola Mary Bee Cuddy è una donna forte, capace di imporre il suo volere. Un giorno si imbatte nel fuorilegge George Briggs, ricercato per aver disertato l'esercito. I due dovranno collaborare per scortare tre donne con disturbi mentali, dal Nebraska all'Iowa.
    Diretto da: Tommy Lee Jones
    Genere: western
    Durata: 122
    Con: Tommy Lee Jones, Hilary Swank
    Paese: FRA, USA
    Anno: 2014
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Nebraska, 1854. Mary Bee Cuddy (Hilary Swank) è una donna indipendente e con una propria casa, gentile e affabile con la comunità. Quando tre donne del paese vengono colte da disturbi mentali, Mary si offre volontaria nell’accompagnarle fino a un chiesa dall’Iowa, dove verranno curate. In suo supporto, il burbero George Briggs (Tommy Lee Jones), che aiuterà la donna durante il pericoloso viaggio. Tratto dall’omonimo romanzo romanzo scritto nel 1988 da Glendon Swarthout, The Homesman è il secondo film da regista di Tommy Lee Jones dopo il notevole “Le tre sepolture”(2005) ed è stato presentato in concorso al 67° Festival di Cannes.

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Lee Jones realizza un’opera dal sapore neoclassico ma fortemente moderna, che parte e si sviluppa come dramma e usa il contesto western solo come pretesto e non come idea narrativa portante. Ovviamente c’è il richiamo al Far West, ai suoi ambienti e alla sua violenza, ed è proprio tale violenza la causa che spinge le tre donne al centro del film ad impazzire. Ma oltre la minimale perfezione formale dei campi lunghi e la polvere, The Homesman smitizza la frontiera, parla dell’America ma non ne cavalca gli archetipi, trasformandosi sotto l’interessante sguardo del proprio autore in un film più intimo e umanistico, basato sul rapporto e la contrapposizione di genere tra uomo e donna, facendolo in una società e in un cinema che salvo rarissimi casi, ha sempre offerto un’unica via interpretativa a questo scontro tra sessi.

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In The Homesman però non c’è alcuno scontro, c’è invece una figura femminile forte(interpretata da un’intensa Hilary Swank) che è sicura dei propri mezzi personali e li fa valere e rispettare. Non a caso è lei che prende l’iniziativa di proporsi in moglie agli uomini del paese, nonostante quest’ultimi rifiutino. Ed è sempre lei ad accettare un incarico da uomo, trasportando tre donne malate attraverso gli Stati Uniti. E il primo incontro tra lei e il George Briggs interpretato da Tommy Lee Jones avviene perché è proprio Mary a salvare da morte certa l’uomo.

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Si diceva che non c’è scontro, perché The Homesman nel raccontare il viaggio di un uomo e una donna dal Nebraska fino al’ Iowa, mette in scena un rapporto di parità e consapevolezza della propria dignità di genere. Certo è presente la differenza di approccio in alcune questioni come la maggior cura di Mary nei confronti della malattia delle donne contro il trattamento meno delicato di George, ma di fronte alla lucidità del discorso che il film compie questo aspetto appare in parte minima. The Homesman è attento a non cadere nelle trappola del sentimentalismo, perché tra George e Mary scorre un legame d’amicizia e conoscenza altrui, un viaggio non solo fisico ma di comprensione, dove solo la divergenza di sensibilità può essere causa di irrimediabile tensione. E in nome di quell’amicizia e rispetto reciproco, si agisce per se ma anche per qualcun altro, assumendosi la responsabilità di cambiare, diventando uomini migliori.

A proposito dell'autore

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20 anni, diplomato al liceo linguistico. La passione per il cinema lo ha travolto dopo la visione di Pulp Fiction. Ha frequentato un workshop di critica cinematografica allo IULM. I sui registi di riferimento sono Tarantino, Fincher, Anderson, Herzog e Malick. Ama anche anche il cinema indie di Alexander Payne e Harmony Korine. Oltre che su CineRunner, scrive anche su I-FilmsOnline.