Hunger Games La ragazza di fuoco

Dopo aver vinto la 74° edizione dei Hunger Games, Katniss Everdeen torna a casa assieme al suo compagno di avventure Peeta Mellark, sapendo che dovrà affrontare la sfida più difficile nel prestigioso Tour dei Vincitori che avrà luogo a Panem.
    Diretto da: Francis Lawrence
    Genere: avventura
    Durata: 146'
    Con: Jennifer Lawrence, Josh Hutcherson
    Paese: USA
    Anno: 2013
7.5

Quando nel 2012 uscì al cinema in Italia il primo capitolo di Hunger Games, a parte i fan del romanzo, critica e in misura maggiore il pubblico non premiò il film che in Italia incassò molto meno del previsto. A un anno di distanza le cose si sono stravolte. Tra l’uscita di Hunger Games e il suo sequel, la fanbase dei libri e quindi dei film è aumentata a livelli enormi, non potendo più considerare l’opera creata da Suzanne Collins, prodotto di nicchia per soli ragazzini.
La protagonista, Jennifer Lawrence, da attrice di talento ma semi sconosciuta si è rivelata al panorama cinematografico moderno, coronando la sua strada verso la fama mondiale con l’Oscar vinto per il film Il lato positivo (2012).

Per capire la portata e l’evoluzione di tale fenomeno basterebbero le immagini della presentazione del film alla Festa di Roma di quest’anno, dove Hunger Games: la ragazza di fuoco è stato presentato in anteprima, accompagnato da migliaia di appassionati in attesa trepidante delle star: film attesissimo dunque che cambia in cabina di regia, da Gary Ross che, pur aveva fatto un lavoro interessante con il primo capitolo, essenziale e minimalista nell’approccio registico, si passa a Francis Lawrence.
Cambio di tono che si nota fin da subito, la messa in scena è più ricercata e imponente rispetto a prima, grazie anche al considerevole aumento di budget che è passato da 78 a 150 milioni di dollari.
Il film riparte dal punto in cui era finito il primo capitolo. Katniss e Peeta usciti indenni dagli Hunger Games, tornano a casa, ma tutto è cambiato. Tutti i distretti di Panem sono in rivolta, vedendo nella ragazza un nuovo simbolo di speranza contro il regime, ma il governo di Capitol City tenta di fermare le scintille del cambiamento, organizzando una nuova edizione dei giochi, molto più spietata delle precedenti.
Diviso nettamente in due blocchi narrativi distinti, Hunger Games: La ragazza di fuoco si può considerare uno dei migliori blockbuster dell’anno. La prima parte, più drammatica e introspettiva è dedicata al tour della vittoria dei protagonisti, i quali si rendono conto, durante i viaggi nei distretti, della rivoluzione che hanno provocato vincendo i precedenti tornei.
Senza cadere in patetismi o banalità, il film mostra con arguzia le fatiscenti condizioni in cui i distretti più poveri sono costretti a vivere, tra continue violenze fisiche e psicologiche: da questo punto di vista la pellicola, nonostante il suo target giovanile, non si risparmia nel mostrare vero sangue e vere ferite, morti individuali e stermini di massa, attraverso un immaginario visivo laido e senza mezzi termini.
Quello che viene messo in scena nel film è un popolo continuamente oppresso da un governo supervisore che ricatta e sfrutta la regola del “Panem et circenses” per sedare le popolazioni in subbuglio.
La seconda parte che si concentra nel racconto dei nuovi Hunger Games è quella più action e spettacolare dove l’aumento di budget della produzione si fa sentire in maniera positiva soprattutto grazie agli effetti speciali curati dalla Weta Digital, attraverso un grande senso del ritmo e della tensione tra gli eventi e i personaggi che li animano. Merito sia del medium d’origine, il romanzo di Suzanne Collins, perfettamente adatto per il passaggio al cinema, nel mix sapiente tra intrattenimento senza sciatteria e abilità nel raccontare una classica storia di ribellione, sentimento e spettacolo.
Tutti questi elementi sono perfettamente integrati nel film, riuscendo a non far mai calare l’interesse dello spettatore. Hollywood pare aver finalmente aver trovato la vicenda giusta, la serie che meglio di tutte miscela ottimo blockbuster e narrativa intelligente per i più giovani, dopo i falliti tentativi almeno a livello artistico di Twilight e Harry Potter.
Molto bene tutto il cast con grossi nomi come Woody Harrelson, Philip Seymour Hoffman e un sempre più mellifluo Donald Sutherland pienamente in parte. Inutile spendere parole sulla capacità recitativa e la presenza scenica di Jennifer Lawrence nel ruolo di Katniss. Basterebbe lo sguardo che chiude il film per capirne le doti. Una eroina inconsapevole che diventa luce della rivalsa.

A proposito dell'autore

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20 anni, diplomato al liceo linguistico. La passione per il cinema lo ha travolto dopo la visione di Pulp Fiction. Ha frequentato un workshop di critica cinematografica allo IULM. I sui registi di riferimento sono Tarantino, Fincher, Anderson, Herzog e Malick. Ama anche anche il cinema indie di Alexander Payne e Harmony Korine. Oltre che su CineRunner, scrive anche su I-FilmsOnline.